A disposizione ci sono ancora 14 giorni. Due settimane per definire entro il 2 aprile quali sono i confini del Parco nazionale del Matese. Un tema che ha tenuto fermo per mesi questo ambizioso progetto che coinvolge due regioni: Molise e Campania, quest’ultima non proprio collaborativa.
A Palazzo D’Aimmo si sono incontrati i sindaci e i rappresentanti di Legambiente, insieme ai consiglieri regionali e al presidente Pallante, per considerazioni e osservazione al documento predisposto dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, che verrà sottoposto al Ministero dell’Ambiente.
L’assessore di Bojano, Giovanni Marro e i sindaci di Longano, Cristian Sellecchia, di Sant’Agapito, Liberato Matticoli, e di Campochiaro Simona Valente, hanno evidenziato la condivisione dei sindaci dell’area interessata dal parco sulla bozza predisposta da Ismea.
Gli stessi Sindaci, poi, hanno evidenziato la necessità di operare delle modificazioni, ovvero dei chiarimenti, circa alcuni punti riguardanti ad esempio i parchi eolici, le modifiche di destinazioni d’uso di fabbricati, o le perimetrazioni di alcune aree a ridosso di attività particolari come le cave o di zone industriali.
Ora il confronto continuerà in questi giorni con i sindaci del versante campano.
All’incontro era presente anche il senatore Costanzo della Porta che si è impegnato a sostenere la richiesta della Regione Molise e creare un un’occasione di confronto diretto tra Ministero, Ismea e Sindaci su alcuni punti controversi della bozza di norme di salvaguardia del Parco.
Per la Giunta regionale era presente il Consigliere delegato del Presidente Roberti per la tutela dell’ambiente, Roberto Di Baggio, che ha ricordato il lavoro svolto dalla Regione raccordare le istanze del territorio e le determinazioni del Ministero.
Il Presidente Pallante, facendo sintesi, ha invitato i Sindaci ad arrivare in tempi brevi alla stesura definitiva di un testo concordato anche con la componente campana del Parco
Un testo che, ha chiesto, venga quindi tempestivamente inviato all’Assemblea regionale che a sua volta deciderà di conseguenza, se lo riterrà opportuno, in ragione delle richieste pervenutele.
