Il sindaco di Riccia, Micaela Fanelli, è il presidente della neonata associazione “Big Bang Molise”, una struttura legata a Matteo Renzi che si propone di costruire “Un nuovo PD”, alternativo a quello attuale e alla sua dirigenza. E’ partita la corsa verso il congresso del Partito, in gioco la segreteria e non solo.
Danilo Leva, in queste ore, si occupa dell’agibilità di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere e i suoi la chiedono, come se Berlusconi fosse un appartamento pericolante, quelli del Pd, con Leva in testa nella sua nuova veste di responsabile Giustizia del partito, la negano, come se a loro volta fossero geometri mandati dal Genio civile. Proprio mentre ci accingiamo a scrivere questo pezzo, Leva ci è apparso in tv a La7 e con un Do di petto ha fatto sapere che di agibilità non se ne parla.
Ecco, mentre Leva parla, anzi solfeggia, e mentre Robertino Ruta pensa alle manze che gli sono scappate dalla stalla, c’è qualcuno che sta lavorando per mandarli in pensione anzitempo. E’ Micaela Fanelli che ha da poco sfornato l’associazione “Big Bang Molise” che, dietro al paravento del “dibattito culturale”, invoca a gran voce l’intervento di Mastro Lindo, chiamato a fare pulito tra i democratici molisani. Insomma, mentre a Roma Leva e Ruta fanno i “big”, in Molise Fanelli fa “bang”. Insieme ad altri, sulla scia del big bang di Matteo Renzi, il sindaco di Riccia ha già acceso lo stoppino al cannone che si propone di mettere in orbita l’attuale classe dirigente del Pd.
Compagni di viaggio di Fanelli – al momento camuffati con barba e baffi finti – sono il presidente della Regione, Paolo Di Laura Frattura, e l’assessore all’Agricoltura e Ambiente, Vittorino Facciolla, che sono seriamente intenzionati ad avere un loro uomo (che in questo caso sarebbe una donna) alla guida del partito. Le strade dei tre, infatti, non si soprappongono: Frattura e Facciolla stanno bene come e dove stanno, mentre Fanelli intende trasferirsi da Riccia a Roma, passando così dalla Festa dell’uva alla Coda alla vaccinara o, meglio, ai rigatoni con la pajata. Detta alle spicce, Fanelli vuole il bang dei big per staccare un biglietto di treno in direzione Montecitorio o Palazzo Madama. D’altro canto la sindachessa c’è andata vicina due volte a quel tram chiamato desiderio di Capitale. La prima, quando tirandosi indietro alle primarie ha spianato la strada all’attuale onorevole Laura Venittelli (anch’essa renziana?) e la seconda quando, candidata in Calabria in quota al sindaco gigliato, ha mancato un’elezione pressoché certa. Prevedibile quindi la voglia di rivincita.
A settembre e ottobre, scrive Fanelli (che dell’associazione Big Bang Molise è – ma come poteva essere diversamente? – il presidente) verranno organizzati convegni, dibattiti ed approfondimenti sotto uno slogan che, da solo, a noi pare una vera e propria dichiarazione di guerra: “Un nuovo Pd”. Evidente come, oltre al Pd, quel nuovo si riferisca soprattutto alle facce. Quello che attende i democratici, più che un autunno caldo sarà un autunno al calor bianco. All’orizzonte si addensano nubi minacciose e i tamburi di guerra già rullano. Fanelli, una delle poche risorse politiche in questa regione di somari matricolati, può farcela. Ma stia attenta perché tenteranno di farle fare la fine di Willy il Coyote che le bombe sì le metteva ma finiva sempre per sedervisi sopra. Roberto Ruta non è Beep Beep ma, dicono, sia altrettanto bravo a rimettere le mine nelle tasche del nemico.