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domenica, Dicembre 22, 2024

Guerra nell’Udeur. Nunzia Lattanzio passa alle vie legali contro Vincenzo Niro

AperturaGuerra nell'Udeur. Nunzia Lattanzio passa alle vie legali contro Vincenzo Niro

Ennesimo colpo di scena nella guerra interna all’Udeur. IL consigliere Nunzia Lattanzio, da tempo ai ferri corti col presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Niro, ha dato mandato ai propri legali affinchè facciano luce sulla presunta incompatibilità di Niro nei ruoli di capogruppo e presidente. Lattanzio denuncia, in questi primi mesi di legislatura, sedici contratti per 100mila euro tutti riconducibili a Vincenzo Niro. Sulla vicenda, Lattanzio ha diramato una durissima nota.

Obbligata ad intervenire, nuovamente, sulla già denunciata incompatibilità del Presidente del Consiglio regionale e Segretario dell’Udeur rispetto alla carica di capogruppo consiliare.

Una ulteriore, ma doverosa, precisazione: il capogruppo, con elezione democratica, viene designato dai componenti il gruppo. Vincenzo Niro mai è stato eletto, mai, dunque, i consiglieri appartenenti al gruppo lo hanno votato, né tantomeno in suo favore gli stessi si sono espressi con specifica indicazione.

Peraltro, il Presidente del Consiglio regionale, incompatibile all’esercizio delle funzioni di capogruppo, non avrebbe potuto assumere il ruolo, e quindi, essere eletto. Infatti, il Dott. Niro, in data 2 aprile 2013, con nota di prot. n. 2158/13 diretta al Presidente della Giunta regionale ed al Presidente del Consiglio regionale,  ebbe ad esercitare l’opzione per surroga, ed in piena autonomia,  la scelta di capogruppo.

Sta di fatto che il Dott. Niro, in acclarate condizioni di incompatibilità ed in assenza dei presupposti di legge, ha ricevuto piena approvazione nelle spiegate qualità dal Segretario nazionale Udeur.

Sento di dover chiarire, una volta per tutte, che la mia non è una battaglia di opportunità, bensì di legalità. Ho infatti già denunciato, non solo l’eccepita incompatibilità ma anche tutti gli atti di gestione del gruppo che il Dott. Niro ha posto in essere, inclusa la procedura di stipula di ben 16 contratti di lavoro avvenuta con l’utilizzo dei soldi della collettività molisana; in 7  mesi sono stati già spesi circa 100.000,00 euro.

Ribadisco la mia totale estraneità. Non mi faccio distrarre da chicchessia, tantomeno da soggetti che non possono interferire, in alcun modo,  nelle mie funzioni di consigliere regionale e di componente il gruppo.

Ho portato all’attenzione del Consiglio regionale una mia mozione che trova ritardo  nella discussione e che, da quanto riferito, si sta cercando di dichiarare inammissibile. Voci raccontano che in data di domani, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, potrebbe ricorrere all’art. 98, comma 2 del Regolamento interno dell’Assemblea regionale che recita come segue: “Non sono ammesse, altresì, a giudizio insindacabile dell’Ufficio di Presidenza, mozioni su argomenti estranei alle materie di competenza regionale”.    A tal proposito, allego la mozione a mia firma, tanto al fine di consentire a tutti i Cittadini molisani di poter constatare che nel suo tenore, l’atto sviluppa una questione di interesse pubblico: l’incompatibilità del Presidente del Consiglio e  la violata imparzialità. Argomento il richiamato che non può essere dichiarato ‘…estraneo alle materie di competenza regionale’.

Una cosa è certa: il rispetto della legge e la legalità sono per me pilastri morali ed etici, sono faro del vivere civile.

E’ per questo che ho deciso di conferire mandato ad autorevoli  Avvocati del Foro di Campobasso, e del Foro di Foggia affinché si faccia definitivamente chiarezza sulla incresciosa vicenda che, mio malgrado, vede come protagonista la mia persona per il sol fatto di avere chiesto rispetto delle regole.

Ribadisco, che ogni atto adottato da chi versa nell’assoluta incompatibilità è privo di effetto giuridico, e pertanto nullo e/o annullabile con responsabilità personale di colui che lo ha posto in essere.

Infine, chiedo pubblicamente al Presidente della Giunta regionale che intervenga per rimuovere ogni illegittima situazione.

Il Consigliere

Nunzia Lattanzio

*** *** ***

ecco il testo della mozione:

 

Al Presidente del Consiglio regionale del Molise

Dott. Vincenzo Niro

 

Mozione consiliare urgente

IL CONSIGLIO REGIONALE

 

Letto

L’art. 15 dello Statuto Regionale che recita quanto segue: “art. 15 -Ufficio di Presidenza. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale garantisce il rispetto delle norme del regolamento interno, tutela le prerogative ed assicura l’esercizio dei diritti dei consiglieri e la funzione della minoranza; assicura il buon andamento dei lavori delle Commissioni e dei servizi consiliari e programma, d’intesa con il Presidente della Giunta, i Presidenti dei gruppi consiliari e con i Presidenti delle Commissioni, l’ordine dei lavori del Consiglio Regionale”.

 

il contenuto di pubblico interesse della corrispondenza inerente le doglianze del consigliere Lattanzio, e la risposta del presidente del Gruppo Consiliare Udeur Niro, pervenute a tutti i consiglieri regionali;

 

Considerato che

Il cumulo delle cariche in capo al consigliere Niro, che riveste contestualmente quella di capogruppo e quella di Presidente del Consiglio regionale, determina una sovrapposizione di ruoli che può ingenerare imbarazzi e che comunque appare inopportuno proprio alla luce delle specifiche funzioni di garanzia, terzietà ed imparzialità del Presidente dell’Assemblea che in tal modo ne risultano in re ipsa compromesse;

 

Rilevato in particolare che

I gravi fatti rappresentati dal consigliere Lattanzio, oltretutto confermati anche dal Presidente Niro ai quali sono stati ascritti, meritano un tempestivo chiarimento a salvaguardia dell’integrità dell’intero Consiglio regionale, che appare  pregiudicata da comportamenti che contrastano con le ragioni di trasparenza e pubblicità nella gestione delle attività dei gruppi e della spesa dei relativi fondi assegnati;

 

 

Il coinvolgimento personale e diretto del Presidente Niro anche come capogruppo appare in grado di compromettere le prerogative statutariamente fissate dall’art. 15 nella parte in cui proprio l’Ufficio di presidenza dovrebbe garantire l’esercizio dei diritti dei consiglieri, diritti che sembra vengano messi in discussione proprio da comportamenti posti in essere dallo stesso Presidente del Consiglio;

Letto

In particolare, il riferimento contenuto nella nota a firma del Presidente Niro del 23 settembre 2013 ove viene fatto rinvio a non meglio specificati atti di “preventiva autorizzazione” da parte della consigliera Lattanzio, e che tali larvati riferimenti richiedono un chiarimento istituzionale per fugare ombre e dubbi su ogni tipologia di pattuizione che ben potrebbe rappresentare fatti imbarazzanti e/o rilevanti;

 

Impegna il Presidente della Regione

 

a porre in essere tutte le iniziative idonee a ripristinare la legalità violata, al fine di restituire decoro istituzionale e politico all’Assemblea regionale gravemente messe in discussione da comportamenti dispotici e comunque inaccettabili assunti dal Presidente del Consiglio, in ogni caso inidonei a garantire terzietà ed imparzialità nell’esercizio della funzione di Presidente, dunque proponendone formale censura politica ed istituzionale, dunque invitandolo e/o diffidandolo ad optare per una delle due cariche, nonché a promuovere un chiarimento in ordine alle larvate insinuazioni inerenti accordi preventivi che appaiono suscettibili di mettere gravemente a repentaglio l’integrità e la moralità dell’intero Consiglio regionale.

 

Campobasso, 11 ottobre 2013.

 

 

 

 

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