Sempre più problematico, se non drammatico, il futuro dell’Ittierre.
Domani scadrà il termine entro cui Antonio Bianchi dovrà pagare la seconda rata da quattro milioni per l’acquisto dell’azienda dalla gestione commissariale.
Ma Bianchi non ha la disponibilità di quel denaro come conferma lui stesso.
La palla torna quindi alla regione, garante dell’acquisto, con un piccolo ma grande problema. Infatti la somma dei dodici milioni, con cui veniva concessa la fideiussione a Bianchi per l’acquisto dell’Ittierre, non fu iscritta a suo tempo tra le poste di bilancio. Lo ha reso noto l’assessore Massimiliano Scarabeo, scaricando la responsabilità del mancato stanziamento della somma prevista sul precedente esecutivo regionale, firmatario della famosa fideiussione.
In pratica la Regione, a suo tempo, avrebbe garantito Bianchi, ma senza coprirsi le spalle, stanziando la somma relativa. Un bel guaio che potrebbe trasformarsi in un’ipotetico default della Regione stessa, se non interverrà il governo, sollecitato a mediare tra i commissari e la giunta regionale.
Intanto Bianchi ha convocato per lunedì prossimo il consiglio d’amministrazione dell’Ittierre per defenestrare definitivamente Manganiello e mettere al suo posto Giovanni Petrollini, commercialista isernino.
Ma c’è un problema di compatibilità o conflitto d’interessi. Infatti Petrollini attualmente è sindaco revisore dei conti dell’Ittierre, quindi una delle persone che ne ha attestato la regolarità contabile. Può passare da controllore a controllato e nella fase in cui c’è una richiesta di concordato?
Una domanda a cui in questo momento ancora non c’è una risposta ma è probabile che in giornata arrivino le dimissioni di Petrollini da revisore, così da poter assumere la carica di amministratore.