Grano e bietole quest’anno non cresceranno. E i raccolti di finocchi e carote ormai sono andati persi. A Campomarino, in contrada Ramitelli e intorno a Nuova Cliternia i campi sono allagati. Tutto andrà in malora, nella disperazione degli agricoltori che ora dovranno iniziare la lunga trafila della conta dei danni e della richiesta di risarcimento. La pioggia di domenica è stata intensa è vero, ma è anche vero che i canali sono pieni di robaccia: rifuti di ogni tipo e tanta vegetazione che ha impedito all’acqua di defluire. Anche il torrente Due Miglia è straripato allagando come lo scorso anno e come l’altro anno ancora l’officina di un meccanico. Ma chi si deve occupare della manutenzione dei tanti canali e torrenti che attraversano il basso Molise e soprattutto la zona a sud, quella di Campomarino. Secondo il Consorzio di Bonifica che gestisce circa 40mila ettari di terreni in tutto il basso Molise la competenza non è sempre loro. Al Trbunale delle Acque di Napoli ci sono decine e decine di cause in corso, intentate negli anni dai cittadini, per capire a chi tocca occuparsi di cosa: se al Consorzio, alla Regione, al Comune, all’Arsiam. E mentre la giustizia fa il suo lungo percorso, allagamenti come quelli di domenica continuano a ripetersi nella disperazione di chi periodicamente rischia di perdere tutto. “Quando arrivano i soldi o dallo Stato o dalla Regione con progetti dedicati alla manutenzione allora la facciamo” spiegano dal Consorzio, che ha sede a Termoli. Ma sono soldi che possono arrivare ogni anno, ma anche ogni tre e intanto i canali si intasano e spesso le idrovore non sono sufficienti. Solo nella zona di Campomarino ci sono 5mila ettari di competenza del Consorzio, per cui ogni proprietario terriero paga 150 euro per ettaro. 100 sono destinati all’irrigazione e 50 alla manutenzione. In un anno solo per la bonifica di torrenti e canali nella zona di Campomarino si dovrebbero investire dunque 250mila euro. La domanda ora è semplice: questi soldi vengono effettivamente spesi?