Scatterà ufficialmente a mezzanotte la protesta che da domani porterà in strada associazioni, movimenti e cittadini per manifestare contro le politiche economiche del governo e per dire basta al far west della globalizzazione che ha sterminato il lavoro degli italiani, per riprendere la sovranità popolare e monetaria, per il rispetto della Costituzione e contro un governo di nominati. Insomma contro quelle politiche che negli ultimi anni -secondo gli organizzatori – hanno ridotto un intero paese alla fame, avvitato in una crisi senza fine. “Si fermerà l’Italia intera per dire basta a questa casta che non rinuncia ai suoi privilegi mentre la gente sta morendo di fame” spiega Domenico Zeoli, presidente di Agririvoluzione. “Possono partecipare tutti: disoccupati, precari, imprenditori, lavoratori e semplici cittadini che si sono stancati e che vogliono cambiare questo paese”. In Molise sono previsti due blocchi: uno al casello dell’A14 di Termoli e uno a Isernia. Parteciperanno in primis gli autotrasportatori, ma anche gli agricoltori con i loro trattori, ed esattamente come due anni fa, c’è già il timore del rischio paralisi dell’intero paese con il blocco dei rifornimenti di carburante e alimenti. Ma la protesta sarà pacifica e nessuno verrà costretto ad aderire. Domenico Zeoli accusa anche le sigle sindacali che hanno revocato lo sciopero.”Sindacati che finora non hanno mai fatto i nostri interessi e che ci hanno solo distrutto”.
L’Italia si ferma: da lunedì anche in Molise blocchi a Termoli e Isernia
