In attesa della sistemazione della scuola del paese, gli alunni di Pesche fanno lezione a Pettoranello. Ma dall’anno prossimo le cose potrebbero cambiare. Sembra, infatti, che il Comune non abbia abbastanza soldi per far fronte alle spese (comprese quello di fitto) e per far quadrare i conti del bilancio avrebbe invitato le famiglie a iscrivere altrove i propri figli. I genitori naturalmente non l’hanno presa bene. E hanno formato un comitato per spingere l’amministrazione a cambiare idea. Per la minoranza consiliare quello del bilancio sarebbe un falso problema, visto che si potrebbero evitare o ridurre altre spese, ritenute meno importanti rispetto a un diritto fondamentale come quello all’istruzione. “Nel programma politico dell’attuale maggioranza – afferma il consigliere Tonino Fabrizio – vi era come primo punto la riapertura della scuola in paese. Ma a un anno dalle elezioni non solo non si è provveduto alla riapertura della scuola ma addirittura si chiude definitivamente una struttura che funziona molto bene. In una piccola realtà di 1700 abitanti, come la nostra, tagliare sulla scuola significa precludere il futuro dei nostri figli e delle generazioni future. Se si tratta di problemi di bilancio allora perché non tagliare su altre spese superflue? Perché bandire un concorso pubblico per l’assunzione di personale a tempo indeterminato? Non si può pensare che la scuola sia una spesa onerosa per il Comune di Pesche, dove il cittadino – conclude Fabrizio – contribuisce in parte con il pagamento del servizio scuolabus e dei buoni pasti, che tra l’altro sono aumentati del 50%”.
Il Comune di Pesche vuol chiudere la scuola, genitori pronti a dare battaglia
