17.8 C
Campobasso
venerdì, Marzo 14, 2025

Bio.Com. Il Movimento 5 Stelle interroga il governatore Frattura

AperturaBio.Com. Il Movimento 5 Stelle interroga il governatore Frattura

di ANNA MARIA DI MATTEO

Il presidente della Regione  Paolo Frattura si trova in una condizione di evidente conflitto d’interessi legato alla vicenda Bio. Com.

A sostenerlo i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Federico e Manzo che sulla vicenda hanno depositato, all’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, una interrogazione.

Una vicenda, quella legata alla realizzazione dell’impianto a biomasse a Termoli, sulla quale è in corso una inchiesta della Procura di Campobasso sull’utilizzo dei fondi pubblici.

Sì, perché l’azienda, la Bio. Com, appunto, attualmente in liquidazione ma all’epoca dei fatti, di proprietà dell’attuale governatore Frattura chiese ed ottenne dall’allora governo Iorio un finanziamento di 265mila euro per la realizzazione dell’impianto.

Un impianto che avrebbe dovuto produrre biodiesel ma che alla fine, per problemi legati al mancato ottenimento di permessi ed il conseguente mancato rispetto dei termini previsti dal bando, non fu mai realizzato.

Risultato: l’azienda percepì i soldi, e la Regione ne chiese la restituzione. La Bio.Com si opponeva alla restituzione  presentando la documentazione reltiva ai contenziosi amministrativi riferiti alle mancate autorizzazioni.

Nel frattempo, nel 2011, qualche mese prima delle elezioni regionali, la Bio. Com fu sciolta e posta in liquidazione. Ora il Movimento 5 Stelle chiede al presidente Frattura di sapere in che modo intenda restituire i soldi incassati dall’azienda. , di cui è stato socio fino a qualche anno fa.

Una vicenda tutt’ora aperta e che ha portato la Procura del capoluogo ad aprire un fascicolo sul questore di Campobasso, Giancarlo Pozzo, indagato per abuso d’ufficio e favoreggiamento personale nei confronti del presidente Frattura, per aver deviato,  per ben due volte, le indagini dalla Digos , come chiesto dal Pm, alla Squadra Mobile

L’inchiesta è arrivata sul tavolo del ministro dell’Interno Alfano, che, accogliendo la richiesta del senatore del Nuovo Centrodestra, Di Giacomo e del commissario di Forza Italia, Sarro, ha mandato gli ispettori in Questura. Nel frattempo, il procuratore D’Alterio aveva affiancato un altro magistrato a Papa, il pm D’Angelo, provocando una forte reazione dello stesso Papa che aveva chiesto con determinazione di rinunciare all’inchiesta.

E dopo un lungo braccio di ferro il procuratore capo ha accettato la rinuncia e l’inchiesta è rimasta nelle sole mani di Nicola D’Angelo che ha proceduto agli interrogatori.

Ultime Notizie