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mercoledì, Febbraio 5, 2025

Il Comitato Civico Frentano, scrive al Ministro Balduzzi, per la salvaguardia del Vietri di Larino

QDIl Comitato Civico Frentano, scrive al Ministro Balduzzi, per la salvaguardia del Vietri di Larino

L’Associazione “Comitato Civico Frentano”, a seguito di notizie divulgate dalla stampa regionale circa una nuova elaborazione del piano di rientro dal deficit sanitario ad opera del Commissario ad acta dott. Filippo Basso, sente il dovere di informare la S.V. di quanto finora accaduto e del disagio provocato da una riorganizzazione fin qui inadeguata a soddisfare i livelli essenziali di assistenza (LEA), garantiti dalla Costituzione e sanciti dalla normativa nazionale in materia, al punto da costringere frequentemente i pazienti a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Da alcuni anni, il Comitato esprime il malcontento dei cittadini del territorio basso molisano, i quali denunciano una continua penalizzazione del diritto alla salute riservata soprattutto alla collettività delle aree interne e del cratere sismico.

Nell’area del basso Molise operano due soli ospedali, “San Timoteo” di Termoli e “G. Vietri” di Larino (entrambi strutture pubbliche), a tutela della salute di oltre 100.000 abitanti, senza tener

conto del cospicuo incremento che si verifica nel periodo estivo, a differenza di quanto avviene nel resto della Regione dove le piccole, le grandi e numerose strutture sanitarie (proprie e improprie), affollano il territorio e incrementano gli sprechi.

L’Ospedale Vietri, nato nel 1881 per la generosa volontà di un cittadino larinese, si è sviluppato con il contributo di tutta la comunità del Basso-Molise. Da sempre si è distinto per le prestazioni di eccellenza offerte, riscuotendo fama nazionale specie per quanto riguarda i servizi di oculistica e di terapia iperbarica, determinando la necessità di una nuova e più efficiente struttura, costata ingenti somme di danaro, che è divenuta utilizzabile dal 2000. Struttura che ha svolto un ruolo fondamentale di presidio per la salute dei cittadini in occasione del terremoto del 31 ottobre 2002. Negli ultimi anni è stata oggetto di “saccheggio ingiustificato” da parte di chi ha strumentalizzato l’attività sanitaria a fini elettorali e familistici, privilegiando e investendo, senza nessuna logica qualitativa ed economica, su strutture fatiscenti e prevedendo fantasiose progettazioni di ulteriori inutili strutture (previsione assurda di un nuovo ospedale tra Venafro e Isernia, area di Monteroduni). Non si capisce perché ci sia stato un accanimento contro il presidio Frentano che sicuramente è l’unica struttura nella Regione Molise conforme a norme di carattere strutturale e logistico.

Si è consapevoli della necessità di una razionalizzazione della spesa sanitaria, ma allo stesso tempo si è anche convinti che questa debba avvenire in un ottica di pari dignità e di complementarietà (e non di concorrenza!) tra le strutture operanti in un’area omogenea. Ciò al fine di fornire ai cittadini prestazioni tempestive, qualitativamente valide, efficaci ed efficienti, contrariamente a quanto avvenuto nel recente passato, lasciando il solo ospedale di Termoli, il quale, per le inadeguate dimensioni strutturali, si è dimostrato impotente a soddisfare le esigenze ospedaliere di una popolazione così numerosa. Questa scelta infelice, condannata dal TAR Molise a seguito di ricorso proposto dalla scrivente Associazione e grazie al contributo della popolazione locale, oltre a penalizzare la qualità delle prestazioni erogate, ha contribuito ad incrementare il ricorso dei cittadini del basso Molise a prestazioni presso strutture extraregionali (mobilità passiva), determinando un peggioramento della spesa regionale.

Ultimo esempio di spreco di risorse pubbliche e testimonianza di scarsa logica programmatoria, da parte di chi ha governato la nostra Regione, è stata la soppressione del reparto materno-infantile all’interno del Vietri con un presunto taglio di spesa pari a un milione e duecentomila Euro e la contestuale convenzione  con il “Bambin Gesù” (recentemente revocata) per una spesa annuale pari a un milione e mezzo di Euro avente ad oggetto solo servizi di natura pediatrica sostanzialmente ambulatoriali.

Per brevità, infine, si omette la descrizione della rottamazione del personale sanitario che senza alcun dubbio ha penalizzato la qualità dei servizi nelle strutture pubbliche a vantaggio di quelle private.

Alla luce di quanto esposto, l’Associazione rinnova la richiesta al Commissario dott. Filippo Basso per un incontro a riguardo e chiede alla S.V. un intervento in loco per constatarne la veridicità.

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