Concerti a Venafro, Cerro al Volturno, Monteroduni fino al 9 agosto, poi Open Tour con tappe a Larino, Campomarino, Boiano, Santa Croce di Magliano. Nel ricchissimo programma Eumir Deodato, James Taylor Quartet, Angelo Debarre, Martin Taylor, Nicola Conte, Dean Bowman.
Gran finale a Termoli con i Manhattan Transfer.
Nuova formula, nuove location, un mese di concerti e grandi vedettes internazionali, l’Eddie Lang Jazz Festival di Monteroduni arriva con un programma stellare alla sua XXIV edizione, in calendario dal primo al 29 agosto.
Da Venafro a Santa Croce di Magliano, dal castello di Cerro al Volturno a Larino, poi Boiano, Campomarino e gran finale a Termoli, in perfetta continuità con la sede storica del festival, i favolosi giardini del Castello Pignatelli di Monteroduni.
Un programma che per la maggior parte non ha bisogno di presentazioni, tra Manhattan Transfer, il complesso vocale più famoso al mondo, in auge dagli anni Settanta; Eumir Deodato, l’uomo delle musiche di 2001 Odissea nello spazio, l’arrangiatore di Frank Sinatra e Kool & The Gang, vincitore di Grammy Award, 30 milioni di dischi venduti, 16 dischi di platino; James Taylor Quartet, probabilmente i migliori interpreti di quell’acid jazz, molto funky, di cui molti a Eumir Deodato riconoscono la paternità, dotati di un estro e di una creatività che nelle esibizioni live diventano una forza esplosiva, trascinante come pochi altri concerti al mondo sono in grado di garantire. Angelo Debarre, vero patriarca della musica gipsy, protagonista della sua rinascita e della sua diffusione fin dagli anni Ottanta, è l’uomo che forse meglio ha custodito, e arricchito, l’eredità di Django Rheinardt, non disdegnando di citare Charlie Parker tra i suoi principali ispiratori. E grande onore è stato reso a Debarre dal cinema francese, quando nel bellissimo Gainsbourg – Vie Heroique di Joann Sfar è stato chiamato a impersonare sé stesso, per insegnare il gipsy a un colosso della musica francese come Serge Gainsbourg. Debarre presenta a Monteroduni uno straordinario quartetto con il figlio Rangy, giovanissimo fulmine alla chitarra, e Miraldo Vidal.
Enzo Decaro, protagonista di decine di sceneggiati televisivi, compagno di Massimo Troisi nel gruppo La Smorfia, porta a Monteroduni il suo personale omaggio a Chet Baker, e a tutto il mondo del jazz, con le sue pene, le sue dolcezze, i suoi vagabondaggi, accompagnato dal fantastico quartetto di Antonio Onorato. Nicola Conte, icona del Nu-Jazz, compositore, produttore, disc-jockey di straordinaria sensibilità musicale, autentico protagonista della scena internazionale, con il suo Jazz Combo torna a scoprire le radici più nere di questa musica, e i legami tra il soul, il funk e quel jazz fortemente spirituale, intensamente sentito, cui Nicola Conte si dedica con sincera passione.
Con Martin Taylor si rinnova ai massimi livelli la gloriosa tradizione prettamente chitarristica del festival, nel nome di Eddie Lang. Il quale ha trovato in Martin Taylor (orgogliosissimo di aver suonato in un recente viaggio negli Stati Uniti la chitarra appartenuta a Eddie Lang) uno dei suoi più fervidi estimatori, e soprattutto continuatori. Ne fa fede “The Colonel and The Governor”, lo stupendo album – finemente ispirato da Eddie Lang – realizzato da Martin Taylor con Tommy Emanuel, che di Taylor (insegnante di incomparabile valore) è uno dei migliori allievi.
Serata di grandi voci, a Monteroduni, il 7 agosto. Si apre con Dean Bowman, già cantante degli Screaming Headless Torsos di David Fiuczynski, “la voce di un Dio” secondo Madonna, che di Dean Bowman deve aver percepito a suo modo l’intensa spiritualità, le canzoni che sembrano preghiere, nella accezione più autentica del gospel. Ma Bowman ha altre solidissime radici affondate nella musica di Miles Davis, di Jimi Hendrix, cui è chiaramente dedicato il progetto con la Voodoo Miles Band, e nel soul raffinatissimo alla Percy Mayfield.
Torsten Goods unisce alla limpida vocalità (che divaga tra blues e pop, romantiche ballads alla Van Morrison e impeccabili standard di jazz) un talento da chitarrista di prim’ordine, sfoggiato nei duetti con Kurt Rosenwinkel, Larry Coryell, Bireli Lagrene, Andreas Oberg, Joscho Stefan, e una bella vena di compositore. Con lui, Hal Tsuchida, eccellente organista, erede della più limpida tradizione di Jimmy Smith e Jack McDuff, perfettamente al suo posto in un festival che ha visto alternarsi in un gotha sfavillante, Barbara Dennerlein, Tony Monaco, Joey DeFrancesco (per il quale Torsten ha composto un bellissimo “Blues for Joey”) e, quest’anno, James Taylor. Completa il trio, alla batteria, Adam Pache, l’australiano giramondo (già ammirato l’anno scorso a Larino con Barbara Dennerlein) che in Italia ha trovato la sua nuova casa, e una levatura musicale di prim’ordine.
Nella serata gipsy, grande attesa per Popy Basily (con l’ottimo Salvatore Russo, numero uno della chitarra gipsy in Italia), che immette nel genere una ventata di aria nuova. Graditissimo ritorno è quello di Marco Zurzolo, reduce dallo strepitoso duetto con Richard Galliano sul cratere del Vesuvio, e impegnato a Monteroduni in un progetto didattico di estremo interesse. Torna anche Daniele Gregolin, chitarrista di straordinaria versatilità, autentica rivelazione del festival degli ultimi anni.
In un programma così riccamente congegnato sembrano incastrarsi alla perfezione il soul venato di jazz della possente Hannah Williams con i suoi Tastemakers, il lounge elegante dei Montefiori Cocktail, il funk indiavolato dei Link Quartet di Paolo “Apollo” Negri, verve da folletto, straordinaria perizia musicale e la padronanza scenica di chi ormai gravita da anni in un’orbita internazionale, fra Stati Uniti, Parigi e Londra, dove Paolo “Apollo” Negri è popolarissimo, tanto da far dire a un dj autorevole come Craig Charles della BBC nientemeno che in un’eventuale scelta fra Paolo e James Taylor – come organista – avrebbe qualche esitazione.
Interessante il tributo a Tony Williams proposto dal quartetto di Massimo Manzi e del giovane chitarrista Luca Guidarini, venuto fuori dai corsi di formazione musicale che ormai da anni si affiancano al festival. Un riconosciuto maestro della chitarra fusion come William Stravato, capace di dialogare pari a pari con mostri sacri come Brett Garsed o Guthrie Govan, sarà ospite del dotatissimo chitarrista locale Gabriele Cianfrani, già protagonista dell’apertura di un recente concerto romano di Mike Stern. Curiosità e attesa anche per l’omaggio a Stevie Wonder dei Shoohoo Be Doo Da Day Quartet.
Fitta la presenza di artisti molisani, presentati con orgoglio, in linea con un altro obiettivo essenziale di questo festival, ossia la reale valorizzazione dei talenti locali in ambito jazzistico e affine. Non come gratuita promozione di tipo localistica, tutt’altro: nel Molise (anche grazie alla capacità di attrazione del festival di Monteroduni) è cresciuta una generazione di musicisti che gode di una propria dignità artistica e merita senza il minimo dubbio una simile vetrina.
Ecco allora i JaMoods, che già si erano ritagliati uno spazio significativo nel contest (genere tanto di moda) di Umbria Jazz. Ilaria Bucci, che ha affinato le sue pregevoli qualità canore (e sceniche) tra anni di preziosissima gavetta e approfonditi studi jazz. Gabriele Cianfrani, chitarrista di bellissime speranze e grandi attitudini, coltivate con impegno e disciplina. Matteo Patavino, pianista colto e di grande intelligenza musicale, dopo anni di studio, di ricerca, di grande abnegazione, meritava uno spazio tutto suo e una specie di summa, o di sintesi, del suo immenso sapere musicale.
Ricco il contorno dei Dj set, genere di spettacolo che ha guadagnato pieno diritto di cittadinanza in festival importanti come Umbria Jazz e Marciac. Tutti dj molisani, ricchi di verve, colti e attenti, selettivi e sempre molto aggiornati, a tutto onore di una categoria che nella regione appare molto ben rappresentata.
Altrettanto imponente si presenta il programma che prevede, in ogni serata, una reale vetrina dei prodotti molisani della migliore qualità: olii, vini, tartufi, carni, pesce, con cene preparate da chef molisani di primissimo rango. Una produzione che, ai suoi più alti livelli, non teme concorrenza, e che con vetrine importanti come questa può fare un altro passo avanti verso una completa, e meritatissima, valorizzazione.
PROGRAMMA COMPLETO
1° AGOSTO – MONTERODUNI PIAZZA SANT’EUSANIO
22 SHOO BE DOO DA DAY QUARTET – “STEVIE WONDER IS A WONDER”
JAM SESSION
2 AGOSTO – MONTERODUNI PIAZZA SANT’EUSANIO
22 GABRIELE CIANFRANI FUSION TRIO FEAT WILLIAM STRAVATO
JAM SESSION
3 AGOSTO – VENAFRO PIAZZALE DEL LAVATOIO
22 DYNAMIC MOJO PROJECT WITH MASSIMO MANZI – TRIBUTE TO TONY WILLIAMS
JAM SESSION
4 AGOSTO – CERRO AL VOLTURNO CASTELLO PANDONE
22 THE LINK QUARTET
DJ SET ANDREA RIZZI
5-9 AGOSTO MONTERODUNI
GIARDINI DEL CASTELLO PIGNATELLI
MERCOLEDÌ 5 AGOSTO
22 POPY BASILY w/ SALVATORE RUSSO TRIO
23 ANGELO DEBARRE w/ MIRALDO VIDAL 4et
GIOVEDÌ 6 AGOSTO
22 MARZO ZURZOLO “EX VOTO” / DIDACTIC PROJECT
23 MARTIN TAYLOR guitar solo
VENERDÌ 7 AGOSTO
22 DEAN BOWMAN & VOODOO MILES BAND
23 TORSTEN GOODS TRIO
24 PIAZZA MUNICIPIO
ILARIA BUCCI QUARTET
SABATO 8 AGOSTO
22 JAMOODS
23 EUMIR DEODATO & EURO GROOVE DEPARTMENT
DOMENICA 9 AGOSTO
22 CONCORSO INTERNAZIONALE DI CHITARRA “IL GENIO DI EDDIE LANG”
23 ENZO DECARO & ANTONIO ONORATO QUARTET
24 PIAZZA MUNICIPIO
DJ SET ANDREA PALAZZO
12 AGOSTO
LARINO PIAZZA DEL DUOMO
22 MATTEO PATAVINO PIANO SOLO
23 NICOLA CONTE JAZZ COMBO
24 PALAZZO DUCALE
DJ SET
18 AGOSTO CAMPOMARINO PIAZZA VITTORIO VENETO
23 JAMES TAYLOR QUARTET
DJ SET MASSIMO PETRARCA / MARCO UPTOWN
22 AGOSTO BOIANO PIAZZA ROMA
22 ALESSANDRA PARENTE SEXTET
23 HANNA WILLIAMS & THE TASTEMAKERS
28 AGOSTO SANTA CROCE DI MAGLIANO PIAZZA CRAPSI
22 MONTEFIORI COCKTAIL
DJ SET MARIO TALLARI / LUCA ROZZI / DIEGO COLANGELO
29 AGOSTO TERMOLI PIAZZA DEL DUOMO
MANHATTAN TRANSFER