Gettoni in Commissione e assenza dei consiglieri. Sulla questione che sta tenendo banco al Comune di Campobasso interviene il sindaco del capoluogo, Antonio Battista. Replicando alle accuse dei 5 Stelle che avevano parlato di presenze mordi e fuggi in commissione al solo fine di incassare il gettone, Battista chiede di circostanziare il tema, altrimenti il rischio è quello di una deriva populista e demagogica fine a se stessa.
Antonio Battista, sindaco di Campobasso, non ci gira attorno. Sulla questione dei gettoni in commissione, taglia corto: “Basta colpire nel mucchio. O ci sono accuse circostanziate altrimenti si fa solo populismo e demagogia”. La vicenda è quella legata ai compensi percepiti in forma di gettone dai consiglieri comunali di Campobasso. Una spesa di circa 30mila euro al mese, come per primo il Giornale del Molise ha evidenziato. Somme che in alcuni casi arrivano anche a 1200 euro lordi per consigliere. Non male in tempo di taglia alla spesa.
Sul tema, dopo il Giornale, sono intervenuti i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, evidenziando due aspetti: la congruità di quanto da loro percepito a fronte di un lavoro effettivamente svolto e, per contro, la condotta di altri consiglieri che a detta dei grillini si limiterebbero a firmare la presenza in commissione per poi dedicarsi ad altro: leggere il giornale o dedicarsi a qualche diavoleria varia tra tablet e telefonini.
Proprio su questo è intervenuto Battista, chiedendo ai 5 Stelle di circostanziare e documentare quanto affermato. Il sindaco del capoluogo di Regione ha anche aggiunto che “se sussistono comportamenti sbagliati, quelli vanno certamente censurati”, aggiungendo che “in questo caso l’amministrazione dovrebbe trarne le dovute conseguenze”. Possibilista, inoltre, Battista è parso anche sulla proposta dei grillini di documentare i lavori in commissione attraverso un sistema di telecamere. “Non ho nessuna difficoltà – ha affermato il primo cittadino – anche se mi sembra un sistema eccessivo vista la presenza in commissione di un segretario addetto alla verbalizzazione”.
C’è da scommettere che la questione non finisca qui e che i 5 Stelle tornino a far sentire la loro voce.