La soppressione della Prefettura di Isernia comporterebbe gravi conseguenze: oltre a far saltare un presidio a tutela della legalità e della sicurezza, con il conseguente depotenziamento delle forze dell’ordine il territorio – già a rischio di infilitrazioni da parte della della criminalità organizzata – questo territorio diverrebbe un sicuro rifugio per la malavita. Al tempo stesso si perderebbe un punto di riferimento in una terra ad alto rischio sismico e idrogeologico. Anche l’accoglienza dei migranti ne risentirebbe, mentre lo spostamento dei servizi a Campobasso non solo finire per impoverire ulteriormente la provincia di Isernia, ma non comporterebbe alcun risparmio. Questo, in sintesi, il contenuto del documento scaturito dall’incontro che si è tenuto a Isernia – e in contemporanea nella altre 22 prefetture a rischio – organizatto con l’obiettivo di studiare strategie per scongiurare l’ennesimo taglio. Dal canto proprio il segretario regionale della Uil, Tecla Boccardo, ha parlato di impegno massimo per tutelare i lavoratori e il territorio: il suo sindacato, in tal senso si sta già muovendo alivello nazionale. Per la Boccardo bisognerebbe percorrere altre strade sul fronte del risparmio, ad esempio tagliando i costi della politica e gli sprechi. Oltre ai rappresentanti dei sindacati, all’incontro hanno partecipato tra gli altri anche il segretario provinciale dell’Udc Domenico Izzi e Aldo Patriciello. L’europarlamentare ha detto di aver già scritto al ministro dell’interno Alfano. In tempi ragionevoli dovrebbero esserci degli incontri a Roma. A suo avviso non è tardi per salvare la prefettura di Isernia: anche il Molise, facendo gioco di squadra ed evitando gli steccati politici, potrebbe ottenere una deroga, così come è stato fatto per Umbria e Basilicata. In ballo – ha detto – c’è la sopravvivenza della stessa regione.
Sindacati e politici in pressing su Roma per salvare la Prefettura Isernia
