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lunedì, Dicembre 23, 2024

Isernia, tagli a cascata: vanno via anche questura e vigili del fuoco

AperturaIsernia, tagli a cascata: vanno via anche questura e vigili del fuoco

iserniadallaltoIsernia da città martire della seconda guerra mondiale, per il bombardamento del 43, si sta trasformando in città martire anche della seconda repubblica di Matteo Renzi, quella basata su tagli e riduzioni dei presidi dello Stato nella periferia e nelle regioni più disagiate.
Con la motivazione della riduzione dei costi, erano state soppresse già 23 prefetture, tra cui quella di Isernia, accorpata a Campobasso. Oggi, con la pubblicazione del decreto, è venuto fuori che non chiuderà solo la prefettura ma, entro la fine del 2016, da Isernia andranno via anche la questura e il comando provinciale dei vigili del fuoco. Una notizia che ha lasciato con l’amaro in bocca, rabbia e delusione, gli uomi e le donne della questura isernina che, proprio oggi, per ironia della sorte, in contemporanea, hanno festeggiato a Fornelli, la festa di san Michele Arcangelo, santo patrono della polizia di stato. Una decisione, quella del ministro Alfano, che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e che non lascia scampo a nessuna interpretazione o negoziazione.
Lo Stato ha deciso di risparmiare e lo fa sulla pelle dei cittadini e degli operatori delle forze dell’ordine e delle prefetture che verranno trasferiti, che dovranno spostare le loro famiglie, che dovranno cercarsi un’altra casa dopo che, magari, l’avevano già comprata a Isernia.
Senza considerare l’effetto a cascata che provocherà questa decisione del Viminale. Infatti, quasi certamente, andranno via da Isernia anche i comandi provinciali di carabinieri e finanzieri, oltre che la Guardia Forestale, che sarà accorpata ancora non si sa come agli stessi carabinieri.
E a catena anche Poste, Inps, Inail, Direzione delle Entrate e tutti gli altri ministeri non staranno certo a guardare, abbassando di livello la rispettiva presenza sul territorio. Torneremo come 50 anni fa quando per la patente, il passaporto o la pensione bisognava andare a Campobasso.
Un ulteriore passo all’indietro per il capoluogo pentro che continua a subire decisioni assurde e immotivate e, oltretutto, illegittime e, per il Molise, incostituzionali.
Infatti non può esistere una regione con una sola provincia, dovrebbe diventare a statuto speciale, come la Val d’Aosta. Per questo motivo le prefetture e le questure di Matera e di Terni, appartenenti a regioni con due province, non sono state toccate.
È stato illegittimamente toccato solo il Molise e nessuno fa niente per impedirlo. Nè la Regione pensa minimamente a ricorrere alla Corte Costituzionale contro quello che è un vero e proprio arbitrio di cui fa le spese, ancora una volta, la città di Isernia.

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