“Ritengo devastanti le anticipazioni contenute nello “schema di decreto di riorganizzazione del Ministero dell’Interno e dei suoi Dipartimenti”, a cominciare proprio da quello della Pubblica Sicurezza, con il quale è prevista la chiusura di 23 Prefetture, Questure e Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, con la successiva ed immaginabile chiusura di altrettanti Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, oltre ad un non meglio specificato assorbimento della Polizia Penitenziaria e della Forestale in altri corpi di polizia”. Sono le dichiarazioni di Antonio Pelle, segretario generale provinciale del Siap: “E’ un disegno scellerato e pericoloso per il Sistema Sicurezza del Paese che, per la portata del provvedimento, nella storia della Repubblica Italiana mai nessuno aveva pensato in maniera così negativa e pesante a discapito dei cittadini. Con questa manovra il caos regna sovrano e i costi della politica non verranno mai abbattuti, questa è la verità, pertanto un appello ai parlamentari di questa Regione è d’obbligo, perché in questo caso è obbligatorio difendere un principio: se le questure servono, allora servono tutte, altrimenti togliamole tutte. Diversamente, non si può fare a meno di effettuare la seria ed approfondita riflessione che segue: non è tollerabile che si continui a permanere nella maggioranza di questo governo che, in caso di approvazione non condivisa di tale decreto, dovrà necessariamente assumersi la responsabilità dello sfacelo”. In particolare, il Molise sta diventando il luogo geografico di tagli e di maldestri tentativi di risparmio che concretizzano un vero e proprio abbandono del territorio da parte del governo. “Del reiterato maltrattamento della Provincia di Isernia – annuncia il sindacato – non ci limiteremo a chiedere ai parlamentari che sostengono il governo di fare una scelta, viepiù, proporremo in Consiglio Regionale un atto formale che impegni il Presidente e il Governo Regionale ad assumere tutte le iniziative utili per evitare l’ulteriore desertificazione nei servizi fondamentali. Va bene ridurre i costi della politica, ma la chiusura di prefetture, questure e comandi provinciali dei Vigili del Fuoco è un disinvestimento da irresponsabili, perché, in questo modo, si incide in modo grave sull’efficienza operativa delle Forze dell’Ordine, con la gioia di tutti i criminali ben felici di conquistare territori lasciati senza adeguato presidio dallo Stato. La soppressione delle questure comporta l’abbassamento del livello di sicurezza, sia nel contrasto alla criminalità diffusa ed organizzata sia nella tutela dell’ordine pubblico, in un periodo che sarà sicuramente caratterizzato da tensioni sociali che ci riporteranno indietro di quasi 50 anni. Con questa manovra – ha precisato Pelle – i nostri Governanti dimostrano di non considerare più che la sicurezza è, soprattutto in questo particolare momento storico, una priorità per il benessere dei cittadini per la quale è necessario investire e non tagliare, al pari delle altre S come la Scuola e la Sanità. Nei territori in cui sono state soppresse le scuole ed i presidi ospedalieri ora vi è un disastro incalcolabile e, su tale esperienza, questo Governo vuole procedere anche con la sicurezza pur avendo la consapevolezza che il default totale sarà inevitabile. Smettiamola di considerare che la sicurezza sia un costo, bensì essa è un bene che produce ricchezza perchè gli investitori, anche stranieri, non considerano mai i già conclamati territori in odor di mafia, con l’ormai accertato rischio di pagare il pizzo, di concedere posti di lavoro obbligati, di dividere gli introiti con le cosche malavitose. E’ la nostra Costituzione che prevede la garanzia di sicurezza in maniera uguale a tutti i cittadini, pertanto la reazione dei medesimi sarà inevitabilmente contraria e decisa ed a ciò si aggiungerà l’unita di intenti degli appartenenti alle Forze dell’Ordine che, negli ultimi tempi, soltanto grazie all’immancabile spirito di abnegazione non hanno permesso il dilagare della criminalità, garantendo l’ordine e la sicurezza pubblica. Non si può assolutamente accettare che, in virtù di una crisi economica, il Governo adotti politiche di arretramento dello Stato anche nei territori ove l’Anti-Stato non ha ancora piantato le sue radici in maniera radicale. La manovra permette un notevole risparmio sull’affitto degli immobili, ma non è mai stata presa in considerazione l’ipotesi di collocare gli uffici destinati alla chiusura, presso gli immobili di proprietà dello Stato, Regioni, Province e Comuni. Sono certo che la destrutturazione del sistema sicurezza, unito al blocco del turnover ed alla cronica carenza di organico degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, con la chiusura degli uffici periferici porterà gravissime conseguenze, soprattutto sociali, in questo particolare momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione. Ritengo tale provvedimento completamento errato e soprattutto intempestivo, non è infatti il momento migliore per adottare misure di vero e proprio ridimensionamento dei presidi di legalità e sicurezza sul territorio, in quanto, la riorganizzazione dei servizi sul territorio non si fa smantellando lo Stato ed i suoi delegati a garantire la coesione sociale, l’integrazione e la convivenza civile. Nonostante il notevole organico ridotto all’osso – ha concluso il rappresentante provinciale del Siap – e di fronte all’escalation criminale che ha letteralmente minato qualsivoglia senso di sicurezza dei cittadini italiani, non consentiremo la destabilizzazione della sicurezza del Paese, pur non dimenticando, tuttavia, di aver già subito cinque anni di blocco del contratto e l’imposizione del tetto salariale che ha menomato la funzionalità e l’operatività delle Forze di Polizia”.