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domenica, Dicembre 22, 2024

Isernia: la prefettura è salva, il prefetto no. Figuraccia della Fanelli, bacchettata da Danilo Leva

AttualitàIsernia: la prefettura è salva, il prefetto no. Figuraccia della Fanelli, bacchettata da Danilo Leva

rughettyiIl manifesto lo diceva chiaro e tondo: per il Pd la prefettura di Isernia è salva e lo avrebbe certificato, con le sue parole, il sottosegretario alla Funzione Pubblica, Angelo Rughetti. Solo che non è andata proprio così, anzi potremmo senz’altro dire che il Pd molisano, guidato da Micaela Fanelli, ha rimediato l’ennesima figuraccia, probabilmente sull’onda di un entusiasmo organizzativo per la chiusura della campagna elettorale di Lorenzo Coia che ha bendato gli occhi dell’ineffabile segretaria regionale. Rughetti a Isernia c’è venuto, ma non ha detto quello che speravano Fanelli e Frattura, seduti al suo fianco insieme al candidato alla presidenza della provincia. Infatti il sottosegretario, senza voler illudere nessuno, e in piena onestà intellettuale, ha detto chiaro e tondo che la riforma in corso di preparazione prevede la salvezza solo degli uffici, non certo dei loro dirigenti o delle catene di comando. In sostanza finirà come con la scuola, dove prima c’era un dirigente per ogni direzione didattica e oggi ogni dirigente ne governa minimo due, se non tre o quattro. Sarà così anche per la prefettura, quella di Isernia è destinata a restare operativa come sportello o sede periferica diretta dall’unico prefetto che resterà in servizio, quello di Campobasso. Ogni illusione di sopravvivenza per l’apparato dirigenziale di via Kennedy è del tutto illusorio. E anche Danilo Leva non è tenero, visto l’esito dell’incontro, sostenendo che lui non ha partecipato per due ragioni :
“La prima perché ritengo che quando si discute di argomenti così importanti come il riordino istituzionale o di tagli in generale ci voglia serietà e questi temi non si possono piegare alle ragioni di una campagna elettorale. La provincia di Isernia merita rispetto e soprattutto in una fase così dolorosa come quella che stiamo attraversando i cittadini non credo siano alla ricerca di super eroi o salvatori della patria ma di una classe dirigente rigorosa. Ritengo sia stato un errore creare aspettative enormi con un titolo altisonante quando poi le dichiarazioni di rughetti alimentano ancora maggiori dubbi e perplessità. Intanto credo utile che rughetti si sintonizzasse con il ministero dell’Interno per non andare in confusione e poi francamente nn capisco il risparmio che produrrebbe il taglio di 23 prefetti a cui comunque lo stato dovrebbe poi pagare lo stipendio. A tale ipotesi Rispondo no grazie. Isernia è territorio di confine e la prefettura così come le altre istituzioni non vanno smantellate. Questa è la battaglia che i parlamentari stanno portando avanti. Altre soluzioni nn ci interessano.
Anche perché togliere il prefetto sarebbe l’anticamera della chiusura. Sarebbe un po’ come Immaginare l’unimol senza rettore o il consiglio regionale senza presidente vale a dire il primo passo verso la cancellazione.
La seconda ragione riguarda proprio il modo con cui si fa una campagna elettorale.
Non aver invitato gigi brasiello all’iniziativa ritengo sia stato un errore gravissimo. La caduta dell’amministrazione comunale di isernia è una ferita ancora aperta e il voto alla provincia è una sua conseguenza. Non invitare brasiello alla chiusura della campagna elettorale di fatto è l’ammissione delle responsabilità enormi del pd regionale su quella vicenda.se ci sono dei problemi questi nn vanno rimossi ma affrontati, altrimenti si continuano a produrre solo macerie.evidentemente la fanelli pensa che noi si abbia l’anello al naso ma le posso garantire che si sbaglia di grosso”.

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