Di spalle, le persone presenti nell’aula del consiglio provinciale hanno accolto il governatore Frattura che, senza passare per l’ingresso principale di via Berta, ha preferito eludere proteste, fischi e striscioni, entrando attraverso i garage della Provincia.Di spalle, per rappresentare al meglio l’indignazione di chi si sente pugnalato alle spalle da un governo regionale che sta facendo a pezzi quel che restava di una sanità pubblica che forse non era d’eccellenza, ma riusciva a garantire almeno i livelli minimi di assistenza. Oggi non è più così e lo ha urlato davanti a tutti Emilio Izzo, quando ha ricordato la morte dopo quattro giorni al pronto soccorso di Isernia di una paziente per cui non si riusciva a trovare un posto in nessun ospedale del Molise. La cronaca di una triste serata per Isernia e per la sanità pubblica regionale, comincia con centinaia di persone accalcate davanti via Berta per far sentire la loro voce, per gridare a Frattura la loro indignazione, ma non ci sono riuscite a cantargliele in faccia. Il governatore infatti forse memore di quanto accadutogli ad Agnone, ha preferito passare per i sotterranei di via Berta. La gente era esasperata e da segnalare anche che di candidati sindaci disposti a spendere una parola in difesa della loro città se ne sono visti ben pochi, tra i presenti un giovane, Stefano Testa, che ha avuto il coraggio civico di partecipare. La relazione di Frattura è stata la copia esatta di quella già fatta in consiglio regionale, un freddo elenco di numeri, tra contestazioni, urla e proteste. È stato Pastore che gliele ha cantate, quando lo ha accusato di svendere la sanità ai privati. Niente di nuovo insomma sotto il sole, con la triste conclusione dello stesso Frattura che ha detto chiaramente che non sarà il consiglio regionale ad approvare il dimensionamento reale dei piani operativi, quello già lo hanno deciso a Roma. E allora presidente perchè andare in giro a parlare con i molisani se è già tutto deciso?