Un prefetto di ferro che dava fastidio agli amici del ministro. Per questo sarebbe finito a Isernia Fernando Guida, chiamato dal Viminale a sostituire Filippo Piritore. Ma la magistratura ci mette lo zampino, lo stesso procuratore di Enna condanna pubblicamente il trasferimento improvviso di Guida e così il ministro dell’Interno Angelino Alfano finisce indagato per abuso d’ufficio dalla procura di Roma. Con Alfano, anche il viceministro Filippo Bubbico e il suo segretario particolare Ugo Malagnino, l’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli e il presidente dell’università Korè di Enna, Cataldo Salerno. Il reato sarebbe stato commesso il 23 dicembre, giorno in cui il Cdm approvò il trasferimento ad Isernia dell’allora prefetto di Enna, Fernando Guida. Il fascicolo è stato inviato al tribunale dei ministri. L’ipotesi accusatoria è quella che l’ex prefetto di Enna, all’epoca, fosse intenzionato a commissariare la Fondazione Korè, che gestisce una università nel capoluogo siciliano. Una Fondazione molto chiacchierata e facente capo al politico locale più influente, quel Vladimiro Crisafulli, politicamente vicino al ministro Alfano, siciliano anch’egli. Un’azione moralizzatrice, quella del prefetto che non sarebbe andata giù agli amici siciliani del ministro, che ne avrebbero richiesto l’immediata rimozione. Cosa puntualmente messa in atto da Alfano. Un politico, Alfano, che si sta distinguendo assai, per autorevolezza e autonomia e che oggi si difende affermando candidamente che: «La vicenda di cui si parla è un caso nato morto, superato e smentito dai fatti. La Fondazione che gestisce l’Università di Enna è stata commissariata da venti giorni».
Trasferimento del prefetto di Isernia, indagine sul ministro degli Interni Alfano
