«Le iniziative intraprese dai vari consigli comunali dopo il nostro appello sulle preoccupazione legate all’inceneritore Herambiente sono senz’altro positive, ma ora ciò che fa riflettere è il preoccunate silenzio del Partito democratico e dei suoi rappresentanti istituzionali». A dirlo non è l’opposizione, bensì i tesserati dello stesso partito, per l’esattezza quelli del circolo del Pd di Monteroduni: «La vicenda – dicono – è stata stroncata da una cortina di ferro, con tesi contraddittorie e insostenibili sul piano scientifico». Per questo chiedono ai vertici del partito, partendo dalla Regione e fino al Parlamento europeo, di «prendere una posizione pubblica e chiara, senza tentennamenti, sulla tutela della salute dei cittadini e sull’intesa con l’Abruzzo per lo smaltimento dei rifiuti. Il nostro territorio – dicono ancora i militanti del Pd di Monteroduni – non merita di doversi caricare dell’ulteriore onere di contaminazione e inquinamento dell’aria e del suolo». Per evitarlo è necessario che «la Regione sospenda quell’accordo e provveda a riformulare la propria posizione», mentre i comuni della Valle del Volturno sono invitati ad associarsi «per chiedere come atto di minima compensazione l’installazione di centrali di monitoraggio continuo – a carico di herambiente e certificate dall’Arpa – in grado di rilevare le emissioni di pm 2,5 pm 10 e metalli pesanti». Tra le richieste anche quella della convocazione di un incontro urgente, da tenersi a Monteroduni, tra i massimi rappresentanti politici del Pd ed Herambiente per discutere con i cittadini di tutti gli aspetti critici della questione.