Più si va avanti, più la situazione peggiora. Al Veneziale di Isernia non c’è verso di fermare l’emorragia di medici. Chi va via non viene rimpiazzato, creando una carenza d’organico davvero preoccupante. Si fa fatica a coprire i turni, in particolare al pronto soccorso e a medicina. Ma nemmeno negli altri reparti se la passano tanto meglio. Soprattutto durante gli orari notturni diventa un’impresa ai limiti dell’impossibile quella di garantire la copertura dei turni. La direzione sanitaria ha proposto uan soluzione, ma il risultato è quello di «mettere in crisi il pronto soccorso», ha detto il primario facente funzioni del reparto, Benedetto Potena. I medici hanno convocato un incontro con la stampa per chiedere un nuovo confronto con la direzione sanitaria, affinché si trovi una soluzione condivisa che permetta di continuare a garantire le cure ai cittadini. All’orizzonte non si vedono tuttavia rimedi convincenti a questa situazione di grave emergenza. Nemmeno l’ipotesi di far arrivare a Isernia 22 medici con contratti a tempo determinato (attività libero professionale) convince più di tanto Potena. Altrove reclutamenti del genere non hanno prodotto gli effetti sperati. Premesso che bisogna rispettare dei tempi tecnini, non è certo che si registrino adesioni. L’augurio è che tutto vada per il meglio. Ma, come detto, i precedenti non sono affatto incoraggianti.