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sabato, Dicembre 21, 2024

Appalti truccati, martedì primi interrogatori di garanzia. Nuovi particolari sull’operazione Dirty Mayors

Acquaviva d'IserniaAppalti truccati, martedì primi interrogatori di garanzia. Nuovi particolari sull'operazione Dirty Mayors

appalti truccati conferenza stampaPrenderanno il via martedì gli interrogatori di garanzia delle quattro persone finite ai domiciliari in seguito all’inchiesta della Procura di Isernia su un giro di appalti truccati. A seguire saranno ascoltati 8 tecnici comunali e gli altri sindaci e imprenditori coinvolti. Intanto emergono nuovi particolari sull’operazione «Dirty mayors» (sindaci sporchi), coordinata dalla Procura di Isernia e che ha tolto il velo su un giro di appalti truccati che vede 144 persone indagate. È il frutto di due anni di indagini, con uffici pubblici, sedi aziendali e abitazioni private passati al setaccio. Ben 98mila le conversazioni intercettate. L’affidamento dei lavori seguiva un iter caratterizzato da sorteggi taroccati, simulazioni di necessità di urgenza e falsificazione di atti amministrativi. In alcuni passaggi delle telefonate registrate dalla Finanza sarebbe stato utilizzato un linguaggio in codice per definire le percentuali dei ribassi in vista delle gare. Le aggiudicazioni venivano comunque cadenzate, nel tentativo di non destare sospetti: «Quell’imprenditore non può vincere perché ha appena vinto un’altra gara. Non dobbiamo farci sbattere tutti in carcere o sui giornali», viene detto in una telefonata. Per la Procura di Isernia l’inchiesta ruota intorno a Lenio Petrocelli, funzionario pubblico, all’epoca sindaco di Acquaviva d’Isernia, «che muovendosi a vari livelli – ha detto il procuratore capo Paolo Albano – è riuscito a creare una rete di amministratori compiacenti e ‘amici’ ai quali riservare un trattamento privilegiato. Piazzava con disinvoltura incarichi di progettazione e appalti pubblici per lo più derivanti da fondi – ha concluso – che procurava a vari sindaci amici, anche grazie a influenti contatti a Roma”. Albano aveva chiesto 14 provvedimenti di arresti domiciliari, ma il Gip Antonio Ruscito ne ha accolti solo 4, per questo non esclude un ricorso al Riesame dopo aver letto le motivazioni. Il comandante regionale della Guardia di finanza, Vito Straziota, ha invece fatto riferimento alla proposta «di sequestro patrimoniale degli indagati per il valore del danno prodotto» di cui si occuperà la Corte dei Conti. Gli atti dell’indagine sono stati trasmessi anche al presidente dell’Autorità anticorruzione Raffale Cantone. Ha espresso il suo apprezzamento, definendola un esempio in materia di inchiesta sugli appalti.

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