Torna in libertà e più determinato che mai nel far valere le proprie ragioni il sindaco di Forlì del Sannio Roberto Calabrese. Nonostante il Gip Antonio Ruscito abbia accolto la richiesta di revoca dei domiciliari, i suoi avvocati di fiducia, Marciano Moscardino e Bice Antonelli, hanno infatti presentato un’istanza al Riesame per spazzare via anche i gravi indizi di colpevolezza ravvisati dagli inquirenti. «Nelle seimila pagine di fascicolo non c’è nemmeno un’intercettazione riconducibile al nostro assistito», ha detto l’avvocato Antonelli. Intanto un primo importante risultato è stato raggiunto, ossia far cadere la misura restrittiva. Determinanti, da questo punto di vista, sia la decisione di Calabrese di rispondere alle domande del Gip durante l’interrogatorio di garanzia, sia la documentazione presentata dai suoi legali. In particolare è stato dimostrato «che ormai da tempo il sindaco non seguiva gli appalti del Comune, avendo delegato tutto alla centrale unica di committenza regionale», ha concluso l’avvocato Antonelli. Per il fratello del primo cittadino, l’imprenditore Gianpaolo Calabrese, la decisione è attesa per lunedì. Il suo avvocato, Fabio Milano, dopo l’interrogatorio ha infatti presentato una corposa memoria difensiva, tuttora al vaglio del giudice. Sono invece state respinte le richieste di revoca delle misure cautelari che hanno colpito gli altri principali indagati. I loro avvocati di fiducia hanno già presentato ricorso al Riesame. Intanto lunedì, al tribunale di Isernia, riprenderanno gli interrogatori delle altre persone finite sotto inchiesta. Davanti al Gip Ruscito sono attesi gli otto tecnici comunali per i quali è stata chiesta l’interdizione dai pubblici uffici.