In ballo il futuro di centinaia di lavoratori. C’è l’impegno dell’istituzione regionale a tutelare i tre settori.
Le questioni sono tutte e tre delicate e riguardano il futuro di centinaia di posti di lavoro. Da un lato c’è la vertenza precari dell’Asrem: trecento contratti del personale sanitario in Molise sono in scadenza e rischiano di non essere rinnovati. Dall’altro, c’è la vertenza degli operatori dell’emergenza neve che chiedono il pagamento dei loro servizi. Occhi puntati anche sull’Ittierre.
L’azienda ha chiesto l’appoggio della Regione con l’obiettivo di sbloccare il Contratto di sviluppo ministeriale, mentre il 14 gennaio scadrà la cassa integrazione per i dipendenti. La Commissione lavoro della Regione Molise si è riunita a Campobasso per affrontare tutti e tre gli argomenti, con i precari dell’Asrem al primo punto all’ordine del giorno. Dalla Commissione è arrivato l’impegno a fare pressione sul commissario alla sanità, Filippo Basso, ma anche sul governo nazionale per puntare a stabilizzare il personale e in alternativa a garantire il rinnovo dei contratti.
Per l’Ittierre, invece, ancora nessuna risposta certa da parte dello stesso Governo nazionale sullo sblocco dei fondi del Contratto di sviluppo per il rilancio del settore tessile in Molise. L’argomento, però, sarà proprio oggetto di un incontro in programma l’11 gennaio a Roma tra Governo, azienda e sindacati, mentre la Finmolise dovrebbe garantire lo sblocco di qualche milione di euro di fondi per venire incontro alle necessità più urgenti dell’industria di moda. La pratica, è emerso dalla riunione di oggi in Commissione a Campobasso, è già stata avviata.
Ultima questione, ma non meno importante, riguarda il pagamento degli operatori dell’emergenza neve. La Regione non ha più liquidità, quindi, l’obiettivo è attingere ai fondi nazionali per poter saldare, almeno una parte dei debiti, alle ditte che si sono occupate della pulizia neve per i comuni. Bisogna anche fare presto, perchè in caso di nuove nevicate non è detto che le aziende siano pronte ad anticipare di nuovo sforzi e risorse senza sapere quando essere pagate.