Non si aspetta solo la denuncia in ufficio ma la Polizia si fa conoscere nei luoghi dove si vive abitualmente e tutto questo continuerà nelle scuole medie superiori. Oltre alla repressione diventa così sempre più fondamentale la prevenzione delle violenze di genere che non vanno mai accettate e tollerate all’interno delle famiglie.
Il camper itinerante della campagna ‘Questo non è amore’ ha fatto tappa in piazza Monumento a Termoli dove personale specializzato ha incontrato residenti e turisti per distribuire materiale informativo e rinnovare un punto di ascolto.
L’evento è stato organizzato dalla Questura di Campobasso e patrocinato dal Comune di Termoli, dall’Associazione Vivaonlus che offre un punto di ascolto e dall’Ufficio pastorale familiare della Curia.
In tanti hanno partecipato all’iniziativa, confermando un lavoro di rete che coinvolge diverse realtà in un territorio dove anche il passaparola può portare a scoprire un caso di violenza sulle donne che può coinvolgere anche i minori.
«Cresce la consapevolezza e quindi aumenta il numero di denunce presentate – ha affermato il dirigente della Squadra Mobile, Raffaele Iasi – questo non significa che ci sono più casi ma che le vittime sono più consapevoli di quello che hanno subito o stanno vivendo e si riesce a intervenire più spesso dopo che si sporge denuncia e si attivano tutti gli interventi possibili. Ma c’è un’età maggiormente a rischio? ”No – ha aggiunto il dirigente – è un aspetto trasversale anche per categorie. Lo stereotipo della famiglia non benestante è da superare e comunque i casi interessano un po’ tutte le fasce d’età, dai ragazzini che hanno le prime relazioni amorose fino agli anziani che hanno vissuto una vita insieme a proprio marito e compagno e, per tutta una serie di fattori scatenanti e patologici, conoscono situazioni familiari non più sostenibili”. In piazza Monumento il personale della Polizia di Stato di Campobasso, il dirigente del commissariato di Termoli, Vincenzo Sullo e il medico capo, Alfredo Vestini, che ha evidenziato ”l’approccio multidisciplinare e totale della Questura di Campobasso rispetto a queste problematiche. Tutti i procedimenti e gli accertamenti – ha aggiunto – vengono effettuati con la massima delicatezza coinvolgendo la Squadra Anticrimine, la Squadra Mobile, l’ufficio minori e l’ufficio sanitario”.
In piazza Monumento, e in una città ancora affollata dai turisti, presenti il personale della Polizia di Stato di Campobasso, il dirigente del commissariato di Termoli, Vincenzo Sullo e il medico capo, Alfredo Vestini, che ha evidenziato ”l’approccio multidisciplinare e totale della Questura di Campobasso rispetto a queste problematiche. Tutti i procedimenti e gli accertamenti – ha aggiunto – vengono effettuati con la massima delicatezza coinvolgendo la Squadra Anticrimine, la Squadra Mobile, l’ufficio minori e l’ufficio sanitario; si tratta di specifiche competenze valutate volta per volta, ruoli complementari sulle cause e le situazioni maggiormente a rischio fisico, psichico e delicato. In altre parole, come oggi c’erano agenti donne per fornire materiale informativo si punta a ”un approccio dolce e a un atteggiamento rassicurante”.